Vale la pena investire sulle persone per innovare?Un’ispirazione dal passato che ci insegna come plasmare il futuro

Con le premesse di Massimo Sideri nel suo libro “La sindrome di Eustachio” vorrei fare un salto indietro nel tempo, per dare uno sguardo alla Firenze del passato e lasciarci ispirare, dai temi dell’innovazione e dell’investimento sul talento.

Il nostro passato è diventato più che una risorsa, una zavorra.

L’innovazione è stata a lungo italiana e lo è ancora, purtroppo però siamo schiacciati dalla propaganda da Silicon Valley – che confonde consapevolmente innovazione con successo commerciale – e ce ne siamo dimenticati.


Parlando di passato italiano ed innovazione, non si può che citare il Rinascimento fiorentino. Questo particolare periodo storico, è un potente esempio di come i punti analizzati in seguito possano favorire l’innovazione e la creazione di qualcosa di straordinario.

Applicare queste lezioni nel contesto moderno può aprire nuove possibilità e ispirare la crescita creativa nelle nostre città e società, soprattutto nei centri storici ormai “abbandonati” al turismo di massa.

Approfondiamo adesso insieme alcuni punti cardine che valevano nel passato, ma che si possono considerare attuali e da cui potremmo trarre ispirazione.

  1. Il talento ha bisogno di Mecenati
    I Medici di Firenze furono abili nel riconoscere e sostenere i talenti emergenti, investendo nelle loro potenzialità, come fu per Michelangelo.
    La Famiglia non spendeva con leggerezza, calcolava i rischi ed era in grado di  riconoscere il genio. Questo approccio illuminato dovrebbe essere adottato oggi da città, organizzazioni e individui facoltosi non come atto caritatevole, ma come investimento sul futuro per il bene comune.
  2. I mentori sono fondamentali
    Nonostante la cultura moderna valorizzi spesso la giovinezza e l’innovazione immediata, l’esperienza degli innovatori fiorentini dimostra che apprendere dai maestri è essenziale per il percorso di crescita. I programmi di mentoring dovrebbero essere concepiti come relazioni a lungo termine, in cui i mentori guidano e supportano attivamente e con costanza i loro allievi.
  3. Il potenziale supera l’esperienza
    L’esempio di Michelangelo, scelto nel 1508 da Papa Giulio II per per dipingere la Cappella Sistina – nonostante la sua limitata esperienza nella pittura murale – dimostra che il talento e il potenziale possono essere più importanti dell’esperienza passata. Dovremmo considerare di assegnare compiti importanti a persone che dimostrano eccellenza in altri campi, aprendoci alle multidisciplinarietà e quindi la strada a risultati innovativi.
  4. I disastri creano opportunità
    Il Rinascimento fiorentino fiorì dopo la devastazione causata dalla Peste Nera, poiché la crisi aveva scosso l’ordine sociale e aperto spazi per la creatività e l’innovazione. Analogamente, le città moderne possono trarre vantaggio dagli eventi calamitosi per reinventarsi e creare qualcosa di nuovo facendo un passo in avanti, anziché un passo indietro. Ecco perché l’innovazione può nascere anche in piccoli e/o medi centri abitati e non per forza in grandi città dove già l’economia è florida.
  5. Abbracciare la competizione
    Le rivalità e le faide tra artisti come Leonardo da Vinci e Michelangelo hanno spinto ognuno di loro a produrre opere di eccellenza. La competizione sana può stimolare l’innovazione e il miglioramento continuo, sia per i vincitori che per i vinti.
    Per questo è importante avere un ambiente ricco e denso di talento e genio.
  6. Cercare e sintetizzare idee
    Firenze ha compreso l’importanza di introdurre regolarmente nuove idee e volti freschi nelle proprie istituzioni. Qui hanno cercato ispirazione in diverse culture e nel passato, acquisendo manoscritti greci e romani preziosi. L’innovazione è spesso il risultato di una contaminazione di idee, sia nuove che preesistenti, e che dovremmo accogliere come una pratica valida. 

Con questi sei punti che riassumono il modo di “investire sulle persone” che avevano nella Firenze del passato.

Spero di aver fatto comprendere come sia importante guardarsi indietro, trarne ispirazione e rielaborare questi concetti in chiave moderna per non sottovalutare le potenzialità che si possono trovare su tutto il territorio italiano.

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Incrementum Factory

Menti pensanti aperte al cambiamento, all’innovazione e pronte alla risoluzione di problemi.

Una risposta

  1. Assolutamente d’accordo, in particolare sul fatto che il potenziale supera l’esperienza. A questo riguardo i selezionatori devono essere intelligenti nell’utilizzo degli algoritmi per non escludere risorse importanti.

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